Il 17 gennaio è la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” istituita dall’Unione Nazionale delle Pro Loco per sensibilizzare istituzioni e comunità locali sull’importanza di tutelare questi patrimoni culturali.

Detti popolari: La saggezza antica in Calabria;
“Minditiccella na bona parola”
Cosi dicevano i familiari della ragazza da marito alle amiche del vicinato.
“Accasare” la propria figliola era, naturalmente, l’aspirazione di tutti i genitori ma anche un grosso problema per quanti vivevano nel piccolo e povero mondo rurale dell’800. E per realizzare questo sogno doveva sentirsi affettuosamente impegnato tutto il parentato, quello di sangue e quello acquisito ( comari e amiche di famiglia ).
Si tenga pure conto del fatto che, in quel tempo e in quell’ambiente, le donne si sposavano in età giovanissima e che il ruolo della zitella spesso dava la spunto a non pochi pettegolezzi.
In questo antico canto popolare si fa l’elogio della bellezza e delle virtù morali (funtana di cristallu) di una ragazza.
“Stilla riali de li gran bellizzi,
funtana di cristallu e virga d’oru,
quannu camini allustri la munniza,
la terra chi scarpii cùlidi oru.
Guarda quantu ni fanu i tue bellizzi:
lu mari fa l’abballu e l’unna sona;
fissa é chill’uomu ca cirche ricchizzi;
pecchè nun spuse a tia, culonna d’oru?
Quantu vale nu filu di due trizzi
ci vo Venezia ‘ccu ‘llu suo trisoru.”
(Dal volume Educazione ambientale e Storia delle popolazioni, di F.Pellegrino)